Con la frutta che non si riuscivano a consumare o vendere, quando il raccolto era abbondante, si cucinavano marmellate e conserve. Anche la marmellata d’uva si produceva in tempo di vendemmia, da conservare per tutto l’inverno.
Il baccalà era considerato un piatto povero che i minatori si portavano al lavoro per il frugale pasto di metà giornata. Le donne, capaci di trasformare povertà in ricchezza, lo cucinavano in acqua con la nepitella.
Nesos, il più antico e il più nuovo fra i vini prodotti nel Mediterraneo. Un vino marino. Un vino come lo facevano gli antichi abitanti sull’Isola di Chio in Grecia, famosa per i suoi vini “leggendari” che Varrone definiva i “vini dei ricchi”. Lo ha fatto, ha capito che non era solo leggenda, Antonio Arrighi.